
Progetto fotografico di Sensibilizzazione tra realismo e provocazione dal titolo: Il tema nell' immagine di Donato Scognamiglio e Jannicka Biehl Avena. Tematiche espresse con una sottile forma di provocazione, illustrata attraverso il corpo femminile, affinchè si possa mostrare attraverso l’espressione della figura umana, non soltanto le grazie, le forme, l’arte, ma qualcosa più importante che sovrasta l’apparenza veniale (non in funzione della donna oggetto) ma per evidenziare una realtà molto più cruenta, composta da tematiche altamente sociali che sfociano quasi sempre in drammi irreparabili, spesse volte perfino la morte. Gicardo editore, o meglio conosciuto col nome di Donato Scognamiglio, è l'ideatore della mostra che insieme alla visione di Giuseppe Scognamiglio, lo vede protagonista “Il tema nell' immagine”. A Donato è piaciuta l'idea di aprire il progetto anche ad altri fotografi che hanno seguito i corsi di fotografia presso la sede della Gicardo Editore Photo e fra questi alla fotografa Jannicka Biehl Avena. La mostra consiste in un'elaborazione di 18 scatti fotografici in fine-art, certificato da Digigraphie by Epson, composto da 9 tematiche sociali. Un percorso di sensibilizzazione attraverso l'arte contemporanea con il quale i due autori hanno espresso la loro emozione. L’intento dell'esposizione è quello di mostrare, attraverso l’immagine visiva, realtà che spesse volte vengono ignorate. Il messaggio sotteso è diretto ad ogni genere di spettatore e ha l'intenzione di far posare il pensiero sui numerosi avvenimenti che devastano la nostra società, sia per l’altissima percentuale di vittime e sia per gli irreparabili danni psicologici che essi causano. Scopo dell'intera opera è infatti dare maggiore sostegno agli addetti ai lavori per continuare a cercare le migliori soluzioni e per mettere freni di maggiore spessore a ciò che danneggia il nostro Paese. Le opere mostreranno, attraverso uno studio della figura umana, 9 tematiche affrontate: 1. Alcolismo; 2. Droga; 3. Prostituzione clandestina (Lo Stato ha eliminato il reato di clandestinità, aumenteranno ancor di più le prostitute straniere immesse illegalmente nel nostro paese e saranno ancora più incentivati gli interessi della mafia straniera) 4. Violenze sulle donne; 5. Vizio del gioco; 6. Povertà; 7. Ingiustizie nello sport; 8. Pedofilia; 9. Maltrattamento dei minori. Le tematiche evidenziano la facoltà e la capacità di volere, di scegliere e realizzare con un comportamento idoneo al raggiungimento di determinati fini, affinchè possa dare consapevolezza alle azioni dell'essere umano per adottare una massiccia difesa dei principi della morale e della fede comune. Si tratta di argomenti non semplici, chiedono maggior sostegno da parte di tutti, per aiutare con consistenza gli operatori del settore. Le fotografie dopo la mostra saranno in vendita, parte del ricavato sarà donato ad associazioni sociali del territorio. Le opere saranno garantite dal marchi Digigraphie by Epson. Come la precedente mostra fotografica realizzata sulla salvaguardia dell’ambiente “Paesaggi Lunari”, Donato Scognamiglio rende marcato il messaggio sociale, inventando ed elaborando una nuova forma di fotografia, che affronta attraverso l’arte fotografica tematiche sociali di rilievo.
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““Amare, il verbo che troviamo spesso nelle sacre scritture è il principio fondamentale del mondo. Amare il prossimo, amare i propri nemici, pregare per coloro che ci perseguitano, pregare per il nostro Padre che è nei cieli, che fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi. Non ha senso amare le persone che vogliamo bene, o amare solo i propri fratelli e i soli amici, lo fanno tutti. Bisogna perdonare i nostri nemici e pregare per chi ci perseguita””. Questo è quello che è scritto nelle scritture, questa è la voce di Dio.
Le ingiustizie, i soprusi, le violenze, ogni forma d'illegalità, avvengono perchè c'è tanta povertà spirituale. Molte persone non c'è l'hanno fatta a superare la crisi e si sono imbattuti nei tunnel senza fine. L'aiuto umano non è bastato, forse non c'era abbastanza amore per aiutarli nel modo giusto, oppure forse, c'è stato anche chi è rimasto impassibile di fronte a situazioni gravi di sofferenza e di dolore. La colpa è e sarà sempre in noi stessi. Non sono un predicatore, non sono colui che va in chiesa tutte le domeniche, sono piccolo credente che ascolta ciò che Dio comunica attraverso i vangeli, quelli in cui ci hanno insegnato a pregare, a credere, ad avere fede, per fare in modo di poter dire al nostro prossimo di fare altrettanto. C'è un versetto che mi piace citarlo perchè mi riesce un paragone con la fotografia e calza per molti versi: “L'occhio è lume del corpo. Se dunque l'occhio tuo è sano, tutto il tuo corpo sarà illuminato”. La fotografia è luce, ogni immagine ha bisogno della luce, altrimenti non è esposta, viene scura. Abbiamo bisogno della Sua illuminazione per vivere nella Sua luce Divina, serve a dare concretezza ad ogni nostro gesto, perchè ogni cosa dev'essere fatta con purezza, bontà, serietà, senza cattiveria, senza gelosie, senza illeciti interessi, perchè in ogni gesto quotidiano ci sono insidie, pericoli che inconsapevolmente ci conducono nelle tenebre, nel buio totale, così come per un fotografo che realizza un servizio fotografico in una situazione di luce critica e ottiene le sue immagini non esposte alla luce, così saremo anche noi, figli senza Dio non esposti alla luce Divina. Guardare attraverso un obiettivo, significa percepire tutto ciò che accade dall'altra parte del mirino, quindi essere sensibile agli avvenimenti, prevedere cosa accadrà affinchè siano catturati. In un fotogramma, saranno convogliate emozioni di ogni genere e i miei occhi, come gli occhi di ognuno di noi, devono rimanere sani, integri, attenti agli avvenimenti che dovranno accadere, per essere pronti a non indurci in tentazioni, perchè citando un'altro versetto: ““Nessuno può servire a due padroni, o disprezzerà l'uno e amerà l'altro, o sarà affezionato ad uno e trascurerà l'altro. Non potete servire a Dio e alle ricchezze. Bisogna non soltanto ascoltare ma costruire una casa con fondamenta profonde, affinchè anche se arriveranno inondazioni rimarrà ben salda””. Nei 9 temi affrontati si nota una dominanza della schiavitù del peccato, dove l'uomo è stato fragile, non è riuscito a placare quella forza negativa che l'ha indotto in gesti impuri. Nonostante tutto Dio è generoso ed aiuterà i peccatori, perchè proprio suo figlio Gesù ha detto che non è venuto per i giusti, ma per i peccatori, affinchè tutti siano salvati. Con questo messaggio chiudo il mio discorso concedandomi con un ultimo periodo rivolto all'arte, in come è stata rappresentata dai due artisti e della forma tecnica che ho curato personalmente. L'arte è un mezzo che ci conduce a Dio, e nel caso specifico della mostra anche attraverso delle figure che possano sembrare “scandalose” ma indubbiamente provocatorie, ci si accosta ad una riflessione Spirituale. L'intento è stato proprio questo, scuotere l'animo umano, attraverso l'arte, attraverso la fede, attraverso la scintilla di Dio. In merito all'arte lascio una sintesi della lettera inviata agli artisti da parte di Papa Giovanni Paolo II 1999. Giuseppe Scognamiglio
