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Insieme all'arte per scuotere l'animo umano  attraverso la scintilla di DIO                 a cura di Giuseppe Scognamiglio

Gli autori hanno voluto far prevalere un messaggio per cercare di svegliare la coscienza della gente, cercare di dissuaderle dall’uso di droghe, dell’alcol, dalla violenza, dalla pedofilia, utilizzando il messaggio concettuale della fotografia. Un impegno notevole, in una società quasi assente alle problematiche sociali, dove si riscontrano continuamente e comunque le stesse contaminazioni di sempre, che non ci risparmiano, lasciandoci alle spalle, le urla di disperazione dei parenti delle vittime, delle famiglie afflitte, dei genitori dai cuori infranti. Il tema nell'immagine mostra in un certo senso, la faccia della morte, dove non si nota la presenza di DIO. Immagini tra simbolismo e realismo, un opera che cercherà di rafforzare la volontà di reazione dei più deboli, una speranza per sconfiggere questi soprusi, attraverso un tema, simile a quello delle stesse immagini. Fenomeni che non ci appartengono, perché non vengono dall’amore per il prossimo, non vengono dall’amore di Dio. Temi e immagini, simboli di una società deviata, dove gli unici dati reali sono i numeri delle vittime e la continua crescita della malavita internazionale che manovra droga e prostituzione nel nostro paese.  Gli autori, dall’amore, dalle passioni, hanno concretizzato gli elementi che ci conducono all’arte. Un’ arte che non deve creare per forza emozioni o stimolare sentimenti, è un’arte che potrà emozionare anche intellettivamente. Emozionare significa mettere in movimento qualcosa dentro di noi. L’emozione può essere concettuale, di fantasia o poetica. Pertanto con quest’opera gli autori hanno cercato di includere tutti gli elementi, frutto di un esigenza interiore elaborata dalla capacità e dalla libertà d’espressione. Il tema nell'immagine è uno studio dove è stato attuato il simbolismo e il realismo, la concettualità e la poesia, la creatività e l'immaginazione, collocando gli insiemi nello stesso fotogramma per dare più forza alla staticità dell’immagine, affinchè siano contro il rifiuto totale dell’illegalità e soprattutto contro chi si approfitta di queste creature indifese. Il significato non vuole esprimere soltanto arte e problematiche e non si cercato neppure di far prevalere la fisicità o magari qualcuno potrebbe confondere con l'erotismo delle figure espresse dalle ragazze. Invece, proprio attraverso quest'ultimo si è cercato di far avvicinare qualsiasi spettatore per condurlo con grazia, con amore, e mostrare le 9 tematiche in virtù dell'opera che è stata realizzata attraverso le figure che hanno consapevolmente e sapientemente voluto donare. Mentre elaboravo i dati riportati, notavo i numeri spaventosi delle vittime e tutto questo mi ha condotto ad una riflessione più profonda: l'amore, dov'era l'amore mentre si commettevano quei soprusi?

In questi ultimi tempi, sembra si stia generando soltanto il caos, fatto di materia onnipresente di uno stato originario di confusione per cose che non hanno valenze fondamentali, ma lo sono diventate, come i valori che non hanno più valore, come l'amore che non ha più il suo significato.

 

Amore oppure Amare per cosa? Immaginiamo per un attimo il concetto cristiano, per il quale unisce gli uomini a Dio e tra loro attraverso Dio, ed implica insieme l’idea di stima e di benevolenza per il prossimo. Ma se l'amore che non è più amore ha portato un cambiamento in tutti gli esseri umani, diventando sempre più difficile amare il nostro prossimo e se tutto questo fosse vero, come si può porre rimedio affinchè gli uomini attraverso Dio amino ancora il loro prossimo e continuino ad avere fede senza allontanarsi dal Credo cristiano?

Cosa bisognerebbe fare per riavvicinarci al Credo e alla Parola di Dio? Dovendo trovare una risposta, credo che sia vero che ci siamo allontanati dagli antichi principi e le domande pongono ancora altre domande. La colpa di chi è? Della modernità? Della continua emancipazione? Oppure è soltanto colpa nostra? Credo che in questo millennio iper-tecnologico non ci siamo solo allontanati, ma addirittura persi in un continuo avanzamento tecnologico che ci ha portato alla distrazione totale: internet e social-forum facendoci perdere quei pochi valori che ci erano rimasti, divenendone vittime di bombardamenti innovazionali, del consumismo del rinnovamento tecnologico (talbet-cellulari) e non di quello spirituale. La tecnologia è sorda e lo siamo diventati anche noi, lontani da Dio che non ci permette più di ascoltare la voce di Dio. ““Amare, il verbo che troviamo spesse nelle sacre scritture è il principio fondamentale del mondo. Amare il prossimo, amare i propri nemici, pregare per coloro che ci perseguitano, pregare per il nostro Padre che è nei cieli, che fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi. Non ha senso amare le persone che vogliamo bene, o amare solo i propri fratelli e i soli amici, lo fanno tutti. Bisogna perdonare i nostri nemici e pregare per chi ci perseguita””. Questo è quello che è scritto nelle scritture, questo è il Verbo.

 

Le ingiustizie, i soprusi, le violenze, ogni forma d'illegalità, avvengono perchè c'è tanta povertà spirituale, tanta ipocrisia. Molte persone non c'è l'hanno fatta a superare la crisi e si sono imbattuti nei tunnel senza fine. L'aiuto umano non è bastato, forse gli assistenti sociali hanno fallito nel loro compito, oppure forse ancora, non c'era abbastanza amore per aiutarli nel modo giusto, oppure forse c'è stato anche chi è rimasto impassibile di fronte a situazioni gravi di sofferenza e di dolore. La colpa è e sarà sempre in noi stessi. Non sono un predicatore, non sono colui che va in chiesa ad ascoltare le messe, sono piccolo credente che ascolta la “Parola di Dio” e ciò che è scritto nei vangeli, quelli in cui ci hanno insegnato a pregare, a credere, ed ad avere fede per fare in modo da poter dire al nostro prossimo di fare altrettanto. C'è un versetto che mi piace citarlo perchè mi riesce un paragone con la fotografia: “L'occhio è lume del corpo. Se dunque l'occhio tuo è sano, tutto il tuo corpo sarà illuminato”.

 

La fotografia è luce, ogni immagine ha bisogno della luce, altrimenti non è esposta, viene scura. Noi anche nella vita Spritituale abbiamo bisogno della Sua illuminazione per vivere nella Sua luce Divina, serve a dare concretezza ad ogni nostro gesto, perchè ogni cosa dev'essere fatta con purezza, bontà, serietà, senza cattiveria, senza gelosie, senza illeciti interessi, perchè in ogni gesto quotidiano ci sono insidie, pericoli che inconsapevolmente ci conducono nelle tenebre, nel buio totale, così come per un fotografo che realizza un servizio fotografico in una situazione di luce critica e ottiene le sue immagini non esposte alla luce, così saremo anche noi, figli, senza Dio, non esposti alla luce Divina. Guardare attraverso un obiettivo, significa percepire tutto ciò che accade dall'altra parte del mirino, quindi essere sensibile agli avvenimenti, prevedere cosa accadrà per essere catturati. In un fotogramma, saranno convogliate emozioni di ogni genere e i miei occhi, come gli occhi di ognuno di noi, devono rimanere sani, integri, attenti agli avvenimenti che dovranno accadere, per essere pronti a non indurci in tentazioni, perchè citando un'altro versetto: ““Nessuno può servire a due padroni, o disprezzerà l'uno e amerà l'altro, o sarà affezionato ad uno e trascurerà l'altro. Non potete servire a Dio e alle ricchezze. Bisogna, non soltanto ascoltare, ma costruire una casa con fondamenta profonde, affinchè anche se arrivano inondazioni rimanga ben salda””. Nei 9 temi affrontati si nota una dominanza della schiavitù del peccato, dove l'uomo è stato fragile, non è riuscito a placare quella forza negativa che l'ha indotto in gesti impuri. Nonostante tutto, Dio è generoso, ed aiuterà i peccatori, perchè proprio suo figlio Gesù ha detto che non è venuto per i giusti, ma per i peccatori, affinchè tutti siano salvati. Con questo messaggio chiudo il mio discorso concedandomi con un ultimo periodo rivolto all'arte, in come è stata rappresentata dai due artisti e della forma tecnica che ho curato personalmente. L'arte è un mezzo che ci conduce a Dio, e nel caso specifico della mostra anche attraverso figure che possano sembrare “provocatorie” ci si è accostati ad un percorso Spirituale. L'intento è stato proprio questo, scuotere l'animo umano, attraverso l'arte, attraverso la fede, attraverso la scintilla di Dio.                                                                     Giuseppe Scognamiglio

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