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Si subisce violenza perchè si è donna                                        a cura della Psicologa Dott.ssa Loredana Mosca

Il nuovo progetto fotografico “il tema nell’immagine”, elaborato da Gicardo Editore, ha come obbiettivo quello di affrontare tematiche sociali attraverso l’arte fotografica, penso sia un’iniziativa molto importante di sensibilizzazione e anche di prevenzione dei fenomeni sociali affrontati, che purtroppo fanno parte della nostra quotidianità. È interessante il modo in cui gli autori affrontano queste tematiche di grande complessità, cercando di esprimere le proprie emozioni attraverso, gli scatti fotografici, con lo scopo di riuscire a colpire l’emotività dello spettatore e di conseguenza lasciare un messaggio fondamentale, ossia quello di contribuire a contrastare questi fenomeni sociali che appartengono alla nostra società. Gli autori si schierano in prima fila in questo compito in quanto il primo passo per contrastare è proprio la sensibilizzazione e la prevenzione. Solo conoscendo determinati fenomeni è possibile contrastarli, e la consapevolezza per poter generare un cambiamento. Insomma, sono rimasta colpita da questo affascinante progetto, che spero e mi auguro che ci sia un seguito, in quanto il nostro paese ha bisogno di queste iniziative artistiche e insieme sociali in cui è possibile attraverso l’arte far avvicinare le persone a queste problematiche di grande spessore.

In veste di dott.ssa in psicologia e operatrice di un centro antiviolenza mi sta a cuore darvi gli strumenti di conoscenza necessari per poter riconoscere quando inizia o se si è di fronte ad un processo di violenza. Tratterò, quindi, la violenza sulle donne e maltrattamento dei minori, soprattutto attraverso la mia esperienza.

Nel nostro paese ogni tre giorni una donna muore, uccisa da un uomo, nella maggioranza dei casi si tratta del suo partner. Uomo che probabilmente già aveva deciso di lasciare e che spesso già aveva evidenziato segnali di pericolosità ma che nessuno aveva poi opportunamente considerato. Troppo spesso della violenza sulle donne si riconosce solo la parte visibile, ossia l’aggressione fisica, che in realtà costituisce solo la parte emersa dell’iceberg. Tutto ha, invece, inizio ben prima delle botte e delle ferite, in principio ci sono comportamenti impropri, intimidazioni e micro violenze che preparano il terreno. Infatti, quando si parla di violenza contro le donne ci si riferisce a più tipi di violenza, violenza sessuale (stupro, tentato stupro, molestie), violenza fisica (botte, ferite, omicidio) , violenza psicologica (minacce, ricatti, denigrazioni, svalutazioni) e stalking (comportamenti invadenti, di intromissione, con pretesa di controllo, atti persecutori, minacce costanti, con telefonate, messaggi, appostamenti, ossessivi pedinamenti). Lo scopo della violenza però è sempre il dominio, quando un uomo picchia la propria donna la sua intenzione non è quella di farle un occhio nero, ma piuttosto mostrarle che è lui a comandare e lei non deve far altro che comportarsi bene.

Si tratta di una situazione che appartiene alla dimensione collettiva, si subisce violenza perché si è donna. Quindi siamo di fronte ad una problematica trasversale che colpisce da un lato donne di ogni condizione e dall’altro è perpetrata da uomini di ogni tipo e condizione. Questo è l’aspetto più inquietante della violenza contro le donne in quanto non presenta quei chiari confini che hanno, invece, altri tipi di violenza (come quella criminale ad esempio). Bisognerebbe lottare contro le mentalità sessiste degli uomini, educare i ragazzi a rispettare le ragazze e liberare entrambi dagli stereotipi loro attribuiti.  Infine, bisogna essere assolutamente consapevoli per poter cambiare, quindi ringrazio Scognamiglio che con il suo progetto porterà tanti spettatori verso la consapevolezza.                        

 

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