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POVERI MA TRISTI

 

Che cos’è la povertà? Una volta, nella società tradizionale, coincideva con una condizione di privazione materiale, cioè non disporre delle cose essenziali per vivere . Oggi, nella società consumistica, qualcosa è cambiato. La disponibilità di beni è aumentata: sempre più persone possono disporre di merci e servizi per rendere più comoda la vita. In rapporto all’ieri, dovremmo essere tutti, cioè la maggioranza, più ricchi o, almeno, non più poveri. In effetti non è così! Perché?

 

Diversi i motivi. Tra questi la ridefinizione del rapporto tra beni e benessere. L’equazione originaria più beni disponibili= migliore qualità della vita appare sensibilmente cambiata, soprattutto alla luce del crescente divario economico tra masse di persone non abbienti, impoverite dalla continua contrazione dei redditi da lavoro dipendente, e ristrette élites che, grazie al profitto delocalizzato, alla speculazione finanziaria e, per una parte in espansione, al circuito dell’economia illegale, vivono un privilegio economico e sociale .

 

E se il marketing globale, nel quale respiriamo quotidianamente la nostra vita, liberalizza il credito come mezzo per il facile accesso alle merci, il risultato non può che essere un crescente indebitamento . Due facce della stessa medaglia: a fronte di un grave impoverimento dei più, la società dei consumi propone la soluzione del pagamento dilazionato, spalmato nel tempo, dietro il quale si svolge l’ansiosa rincorsa di quanti, e non sono pochi, scelgono di salire sulla giostra . E’ una doppia realtà: le luci del benessere vengono oscurate dall’ombra speculare del malessere. Mentre consumiamo beni e servizi che ci dovrebbero alleggerire l’esistenza, rendendola più comoda, sosteniamo la fatica e l’affanno di risolvere il debito che appesantisce i nostri bilanci. L’azione pubblicitaria e l’immaginario commerciale, impegnati con potenti mezzi, in ogni istante e senza interruzione, a rappresentare un mondo effimero e deformato ad uso e consumo degli interessi dei poteri economici piccoli e grandi, determinano un appannamento generale delle coscienze che mescola vita e consumo, esistenza e lavoro. Che cos’è, quindi, oggi la povertà? E’ una nuova condizione, in cui, alla maggiore disponibilità di beni e servizi si affianca, per sostenere il debito generato dall’impoverimento diffuso, una fatica fisica e spirituale,che rende la maggioranza di noi tutti non solo più poveri, ma anche più tristi.

 

E’ un po’ come andare a letto la sera e, pensando a come è stata la giornata, ricordare solo ciò che abbiamo fatto al lavoro, cosa abbiamo acquistato al supermercato, quanto tempo abbiamo passato in auto nel traffico, le prossime bollette da pagare e magari, nell’ attimo prima di addormentarci, proporci, per il fine settimana, di leggere un libro o ascoltare musica o ammirare un paesaggio o dedicare del tempo alle persone care. Buona notte!!

 

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